IL GIOCO, non è mai “solo” un gioco!

Giochiamo? Coda che si muove, anteriore abbassato e posteriore in alto, sguardo vivace e tanta attesa...

Questo è l’atteggiamento che possiamo vedere nei nostri cani quando ci chiedono di condividere un momento ludico, di gioia, di puro divertimento. Guardiamo bene a questo momento, che solo “gioco” non è, almeno non come siamo abituati ad intenderlo.

Il gioco è anche apprendimento, interazione sociale, attività fisica e condivisione all’interno della relazione e grazie a questa condivisione diamo modo al cane di sperimentare e affinare le sue capacità.

Cosa significa “giocare”?

Per il cane esiste un gioco che potremmo anche definire solitario, è fatto spesso con un oggetto o con movimenti rapidi in uno spazio aperto; ci sono le attività di riporto che possono essere fatte per fini addestrativi (per i retriver, cioè i cani del gruppo dei Labrador, Golden ecc) o semplicemente con un fine ludico, lanciando un gioco e insegnando al cane a riportarlo; infine c’è il più importante, il gioco di condivisione: in primis il tira e molla che è la scelta più completa in quanto soddisfa molte delle necessità dei cani, come inseguire, catturare e lottare ma anche condividere con noi.

Nel cucciolo il gioco compare già a tre settimane, con l’affinarsi dell’abilità motoria e di coordinazione migliora anche l’efficacia di questa attività e con la crescita si aggiunge la comunicazione (invito al gioco, condivisione con i fratelli) che continua anche in età adulta. Attraverso il gioco il cucciolo impara l’interazione e attraverso l’intervento della mamma, presente mentre i cuccioli giocano pronta ad intervenire, impara anche l’inibizione e il controllo del morso: è questo uno dei motivi (ma non l’unico) per cui è importante che il cucciolo resti con la mamma e i fratelli almeno fino ai 2 mesi.

Il gioco però ha anche una valenza rilassante, distensiva e di scarico di tensioni, grazie al suo essere impegnativo fisicamente richiede al cane un grande dispendio di energie fisiche e mentali: un cane stanco ed appagato è un cane felice, che sarà più sereno.

Per il cane il gioco (inteso come atto di condivisione, contesa, e di uso della bocca per comunicare ed interagire) è un bisogno innato, che non va mai “corretto” o “punito”, ma canalizzato correttamente fin da cucciolo. Per il cucciolo è un esercizio fondamentale, per lo sviluppo delle componenti istintive e caratteriali che andranno a “plasmare” e formare il carattere dell’adulto di domani.

Il gioco deve essere divertimento, da entrambe le parti, e dobbiamo sinceramente godere di questo momento dimenticandoci qualsiasi cosa sia al di fuori del nostro binomio, non possiamo fingere di divertirci perché il cane è estremamente bravo nella lettura e capirà quale sia il nostro sincero sentimento: impariamo quindi a giocare, troviamo un modo per divertirci e stare bene insieme.

Ricordiamoci che dobbiamo essere noi ad avere la gestione della risorsa “gioco”: deve diventare un momento importante e speciale, che il cane attende con trepidazione, evitiamo quindi di giocare per tempi troppo lunghi fino ad arrivare a stancare il cane (che magari se ne va allontanandosi da noi e dal gioco), non lasciamo giochi a disposizione che porteranno solo alla distruzione dell’oggetto stesso e manteniamo sempre alta la motivazione con sessioni intense.

Ricordatevi di giocare sempre con i vostri cani e lasciatevi trasportare dal loro entusiasmo.

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